TANGRAM: I TASSELLI PER UN 2023 PIENO DI SAGGEZZA

Quest’anno abbiamo deciso di regalarvi un’inedita versione del Tangram, che raccoglie i podcast dei talk più significativi promossi dalle nostre community (MestiereCapoFuturo, Skillcoaching4com e DrivethefutureS) nel corso degli ultimi due anni.

 

Così come nel Tangram i pezzi (detti tan) mantengono l’atonomia data dalla loro forma geometrica e al contempo contribuiscono insieme a formare figure evocative, anche nelle nostre Community ciascuno contribuisce, con le proprie conoscenze ed il suo background, a creare un’autentica occasione di apprendimento.

Con l’augurio che il tuo 2023 sia pieno di saggezza, ti proponiamo qui sotto i primi 15 tasselli di apprendimento delle community di IdeaManagement, contraddistinti dalla parola chiave che ne esplicita il contenuto principale.
Fatti guidare da uno dei 4 tangram di apprendimento che abbiamo costruito per te oppure clicca su Tutti i podcast per scegliere il tan che preferisci

 

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Salva questa pagina tra i tuoi preferiti, poiché nel 2023 aggiungeremo nuovi tan che conterranno i podcast dei prossimi appuntamenti delle community.

“La saggezza non è il risultato di un’educazione, ma del tentativo di una vita intera di acquisirla”
Albert Einstein

Il tangram (七巧板) è un gioco millenario che proviene dall’antica Cina, le cui origini potrebbero risalire ad addirittura 3000 anni fa. È costituito da sette tavolette di forma geometrica del medesimo materiale e del medesimo colore (chiamati tan) che sono disposti inizialmente a formare un quadrato.

Lo scopo del gioco è formare quante più figure possibili (Sam Loyd, scacchista statunitense vissuto a cavallo del XIIX e XXIX Secolo, in The English Book of Tan ne propone ben 700).

Nonostante tale gioco in un primo momento appare semplice ed intuitivo ecco che chi ha avuto modo di giocarvi sa che non sempre è così. Per questo motivo il tangram, che nel corso dei secoli ha visto numerosi appassionati tra cui Napoleone Bonaparte, viene anche chiamato “la tavoletta della verità” e “le sette pietre della saggezza”: si crede infatti che chi ha piena padronanza di questo gioco sia una persona saggia e talentuosa.

C’era una volta, in una remota regione della Cina, un tempio, in cui abitavano dei monaci molto saggi che si dedicavano alla lettura, alla contemplazione, alla meditazione. Molte persone andavano al tempio per ascoltare gli insegnamenti dei monaci.

Un giorno un ragazzo andò da un monaco dicendo che desiderava conoscere il mondo.
“E’ un desiderio buono”  disse il monaco e diede al ragazzo tre oggetti (un paio di scarpe, una tavoletta di ceramica ed un pennello) dicendo:  “Calza le scarpe e riponi la tavoletta ed il pennello nella tua borsa. Ogni volta che vedrai qualcosa che ti interessa, che ti colpisce, che ti insegna o che ti piace, disegnala sulla tavoletta in modo da preservarne il ricordo. Tornerai da me tra sette anni e mi dirai cosa hai visto”.

Il ragazzo calzò le scarpe e si mise in cammino. Camminò, giorni e giorni, senza mai trovare nulla di importante da disegnare sulla tavoletta. Una sera, quando le ombre si allungavano dalle montagne e già cominciava ad imbrunire, il ragazzo tirò fuori la tavoletta: si trattava di un quadrato di ceramica grande quanto due delle sue mani. “Come farò a disegnare tutto ciò che mi colpirà, interesserà, mi insegnerà qualcosa o mi piacerà su una tavoletta così piccola?”  pensò il ragazzo tra sé e sé.

E mentre rifletteva su questo, il suo piede si inciampò su un sasso e e cadde a terra insieme alla tavoletta, che si ruppe in sette frammenti. Il ragazzo li raccolse in fretta, accese un lume, si sedette a terra cercando di ricomporre la sua tavoletta. “Cercherò un mastice per incollare tutti i pezzi” pensò disponendo i frammenti su un tavolo. Ma mentre rifletteva sul mastice, si accorse che, invece del quadrato, aveva composto la figura di un drago. Mescolò di nuovo i pezzi e ritentò di assemblarli in un quadrato. Nulla…. questa volta aveva ottenuto la figura di una casa. Provò e riprovò tutta la notte, ottenendo sempre nuove figure.
Al mattino, stanchissimo, decise di riposare.

In sogno gli apparve il monaco che gli disse:  “Vedi ragazzo, tu volevi viaggiare e vedere il mondo. Il tuo desiderio era buono, ma il modo in cui volevi realizzarlo non era appropriato. Tutte le cose del mondo possono passarti accanto, ma se tu non hai occhi per guardare e cuore per capire, non ne vedrai neppure una”.
“Ecco perché non trovavo nulla da disegnare sulla mia tavoletta!” rispose il ragazzo.
“Sì. Le cose del mondo non sono attorno a te, ma dentro di te e tu le hai trovate non viaggiando, ma da seduto, giocando con la tua tavoletta rotta”.

Il ragazzo si svegliò: aveva capito che è inutile affannarsi a cercare in giro se non si sa guardare dentro di noi. Allora riprese a giocare con la sua tavoletta rotta per sette anni, trovando tutte le cose del mondo senza muovere un passo.

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