Una bussola per coltivare la motivazione del proprio team

“L’unico modo per fare un ottimo lavoro è di amare quello che si fa”, esortava Steve Jobs, il visionario fondatore della Apple.

Molte ricerche, però, rivelano che la motivazione sul lavoro è in genere bassa e poco stimolata da imprese e manager. Secondo un’indagine Gallup a livello mondiale, solo il 15% dei lavoratori è davvero motivato, il 40% si sente poco apprezzato e 4 addetti su 5 sono pronti a cambiare azienda.

Uno studio dell’Unione Europea ha poi dimostrato che i collaboratori motivati conseguono migliori risultati, si assentano meno spesso e contribuiscono a rendere più competitiva e “sostenibile” l’impresa. La motivazione è una risorsa fondamentale nella vita umana, è la molla che ci spinge all’azione per raggiungere un obiettivo.

 

Come svilupparla allora fra i propri collaboratori?
Innanzi tutto bisogna distinguere fra la motivazione intrinseca delle persone e quella estrinseca, cioè stimolata dall’esterno.
Il livello di motivazione intrinseca deriva da una forte spinta interiore, in genere associata a bisogni di autorealizzazione.
La motivazione estrinseca, invece, è frutto degli stimoli (positivi, negativi o assenti) che i collaboratori ricevono dal loro ambiente di riferimento, diventando, di conseguenza, una risposta a valenza adattativa.

Un punto importante, per tutti coloro che ricoprono un ruolo di Capo, è conoscere le diverse spinte motivazionali del proprio team, saperle osservare in azione per farle diventare una autentica leva gestionale.

Ecco allora alcune pratiche per coltivare la motivazione nel proprio team.

Dotarsi di una bussola motivazionale. È utile padroneggiare una vera e propria “bussola” per coltivare la motivazione nelle persone intorno a voi. La bussola serve per capire le nostre leve motivazionali ed esplorare i fattori che spingono all’azione i nostri collaboratori. La prima sorprendente scoperta è che non possiamo incoraggiare gli altri con gli stessi stimoli che valgono per noi. Il cocktail della motivazione ha per ognuno ingredienti diversi!

Un secondo importante pilastro della bussola è che non va usata come metro per un giudizio di valore sulle persone. Tutte le fonti di motivazioni hanno la stessa dignità. Ogni fattore muove energie positive o, al contrario, può bloccare l’azione e causare insoddisfazione. La bussola aiuta, quindi, a capire cosa dovrebbe fare un buon capo, ovvero comprendere per ciascuna persona quali sono i fattori che sostengono la sua motivazione verso i risultati. Per alcuni occorre essere guidati, assistiti, incoraggiati. Per altri invece occorre avere autonomia, spazio di iniziativa.

Cosa, invece, non dovrebbe fare un buon manager? Avere preferenze basate sulla simpatia o sulla comunanza dei fattori motivazionali. Ogni squadra è fatta di persone diverse per sesso, età, carattere, preparazione, esperienze, energia e… fonte di motivazione. Un buon leader deve sapere dirigere la sua piccola orchestra, piena di diversità, facendo in modo che ognuno possa dare un contributo al risultato complessivo, attivando stimoli diversi a seconda delle persone.

Attenzione a quello che le persone fanno, dedicando un po’ di tempo a ciascuno dei propri collaboratori. La costanza è fondamentale: non possiamo limitarci a fare i complimenti allo staff a Natale dopo avere ignorato le persone per l’intero anno! La considerazione va espressa ogni giorno, con piccoli gesti e attenzioni speciali. Provate a trattare i vostri colleghi come se fossero dei clienti… interni. Incontrateli. Ascoltateli. Consultateli. Incoraggiateli.

Ricorrere al feedback di elogio. Un secondo utile esercizio è di esprimere gratitudine e riconoscenza quando un compito viene portato a termine con efficacia. Molti capi, purtroppo, ritengono che le persone abbiamo solo fatto “il loro dovere”. Altri, addirittura, sono dei veri campioni del rimprovero: non perdono occasione per riprendere le persone senza accorgersi mai dei loro contributi. Sorprendete i vostri collaboratori invitandoli da voi (o collegati via web) solo per dirgli che sono stati bravi e che avete apprezzato il loro lavoro.

Alimentare la fiducia. Il grande volano della motivazione è la relazione capo collaboratore alimentata dalla fiducia. Questo collante fondamentale permette alle persone di collaborare, di costruire relazioni significative generando risultati e benessere. Un comportamento corretto, leale, rispettoso, equo genera fiducia. Mostrate per primi entusiasmo e fiducia, specie nei momenti difficili. Non si può suscitare entusiasmo intorno se noi per primi ci mostriamo depressi e sfiduciati!

In bocca al lupo!

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