Competenze e Assessment: un binomio di successo

Se facessimo davvero tutto ciò di cui siamo capaci, rimarremmo davvero sbalorditi di noi stessi”, osservava Thomas Edison, geniale inventore e imprenditore.

Eppure una recente indagine condotta su oltre 70.000 lavoratori dipendenti nel mondo rivela che nove persone su dieci ritengono che le loro capacità e i loro talenti siano sottoutilizzati rispetto al proprio potenziale. Questa situazione si riflette in un morale basso, scarsa motivazione e risultati modesti.

 

Come valorizzare e sviluppare, allora, la straordinaria risorsa costituita dal capitale umano?

Nelle imprese, ciascun individuo è parte del capitale umano, che è la principale risorsa di una organizzazione. Ogni persona ha delle professionalità e competenze, che derivano dagli studi, dall’esperienza, dalle conoscenze acquisite.

Allo stesso tempo però possiede delle capacità (in inglese skills) che permettono di svolgere azioni e conseguire risultati.

 

Le capacità sono quell’insieme di comportamenti che facilitano la realizzazione delle attività e il raggiungimento di obiettivi, individuali e collettivi.

È utile sfatare allora un pregiudizio diffuso, ovvero che le capacità non si possano modificare nel tempo: le capacità sono come un muscolo, possono essere allenate e sviluppate.

 

Un altro preconcetto da superare è l’idea che l’osservazione e la rilevazione delle capacità siano un mestiere da psicologi. Al contrario si tratta di un importante bagaglio che ogni manager dovrebbe possedere e sviluppare. Il compito principale dei manager, infatti, consiste nel guidare e far crescere il proprio team per contribuire a realizzare i risultati dell’impresa.

Le capacità dei collaboratori possono essere osservate quando entrano in azione. Di conseguenza, possono essere descritte e coltivate con specifici percorsi di apprendimento, guidati dai manager.

Il significato di capacità è simile a quello di abilità nel fare. Quando una persona negozia, prende una decisione, programma un’attività, comunica o gestisce un progetto, mette in atto comportamenti che possono essere descritti e riprodotti.

 

Come incrementare il “capitale delle capacità”, ottimizzando l’impiego, la selezione interna, la scelta esterna, la carriera e la crescita delle risorse umane per raggiungere i risultati di business?

Ci sono tre passi fondamentali:

  1. Individuare le capacità chiave per l’impresa e il business;
  2. Misurare le capacità, attraverso appositi metodi e strumenti;
  3. Sviluppare le capacità, con interventi mirati di apprendimento.

 

In anni di studi e di attività per centinaia di aziende e migliaia di persone, IdeaManagement ha costruito una mappa delle capacità, che comprende 5 sfere:
emozionale, relazionale, gestionale, intellettiva e innovativa.

Ciascuna di queste aree comprende alcune capacità chiave.
La sfera emozionale include il controllo dell’emotività, la gestione dei conflitti e la gestione dell’incertezza.
L’area relazione raggruppa intelligenza sociale, team working, comunicazione efficace, convincimento, negoziazione relazionale, gestione dei team, people management e integrazione interfunzionale.
Nella sfera gestionale compaiono iniziativa, programmazione, organizzazione, decisione, controllo e orientamento ai risultati.
L’area intellettiva include raccolta ed elaborazione di informazioni, analisi, soluzione dei problemi, pensiero sistemico, pensiero strategico.
Infine la sfera innovativa comprende gestione del cambiamento, pensiero innovativo e pensiero prospettico.

Il modo più immediato ed oggettivo per verificare il livello di una capacità in una persona è quello di osservare i comportamenti nelle situazioni lavorative.

 

La metodologia utilizzata da decenni è l’assessment. In sostanza un audit che permette di valutare e misurare le varie capacità di una persona, costruendo una sorta di “stato patrimoniale” individuale e dell’intero staff di una impresa.

L’assesment impiega simulazioni di situazioni organizzative reali attraverso le quali permette di rilevare, da parte di osservatori appositamente preparati, i comportamentali fondamentali messi in atto dalle persone.

Negli anni IdeaManagement ha analizzato le capacità chiave di oltre 11.300 manager italiani, a vari livelli e in tutti i settori.

 

Le tre capacità in cui i manager tricolori sono più forti sono:
soluzione dei problemi, orientamento ai risultati, programmazione e organizzazione.

Le tre abilità in cui i manager nostrani risultano deboli sono:
l’orientamento al cambiamento, la gestione dei conflitti e il pensiero prospettico.

 

L’Assessment, permette di raggiungere alcuni obiettivi chiave, come:

Lo sviluppo delle capacità nelle risorse umane già presenti, colmando il gap sulle abilità chiave.

Una verifica preventiva sui candidati interni destinati a ricoprire un incarico di responsabilità nel possesso delle capacità necessarie per quel ruolo.

Una valutazione corretta sulle capacità dei candidati esterni in caso di assunzioni, che permettono di superare elementi empatici che spesso condizionano le preferenze dei manager.

Un supporto alla pre-selezione nei processi di reclutamento e scelta che coinvolgono gruppi numerose.

Percorsi di sviluppo e crescita di talenti interni.

Infine l’impostazione efficace di azioni di ristrutturazione per evitare di perdere le risorse migliori, che hanno maggiore possibilità di riallocazione esterna.

 

Per concludere con un insegnamento dal passato:

Non basta avere un buon intelletto, bisogna anche saperlo usare”, esortava Cartesio.

 

PS: Torneremo sul tema con un approfondimento sull’allenamento e lo sviluppo delle capacità.

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