La Leadership in Azione

“La vera misura del successo di un leader è come sa far crescere le persone intorno a sé, sosteneva Jack Welch, leggendario manager americano che ha guidato General Electric, autore di libri sulla leadership.

Eppure in molte realtà dominano ancora i “cattivi capi”, che causano conflitti interni, scarso entusiasmo nel team e un elevato ricambio delle persone. È quanto emerge da una indagine internazionale condotta dal Denver Institute for Faith & Work. I cattivi boss vengono percepiti dai propri collaboratori come polemici (40%), impreparati (37%) e inaffidabili (32%).

Fare il capo o la capa, a qualsiasi livello, è un mestiere e, come tale, può essere imparato. Richiede però una forte motivazione e la consapevolezza di poter essere utili alla propria impresa e al proprio Team. Altri elementi chiave sono l’assunzione di responsabilità, la capacità di affrontare e risolvere i problemi, l’attitudine a guidare le persone e l’abilità nel gestire risorse (economiche e non).

Un buon capo o una buona capa dovrebbe poi possedere leadership, un termine anglosassone che non ha una specifica traduzione in italiano, così come in altre lingue.

Approfondendo l’etimologia di leadership, notiamo che è la combinazione di due elementi: la radice del verbo to lead (condurre, guidare), e il termine ship che significa responsabilità o ufficio, inteso come compito e dovere. Il sostantivo ship significa anche nave, ma può diventare il verbo to ship nell’accezione di spedire.

Questo incrocio di significati suggerì al partecipante di una palestra di IdeaManagement sul mestiere di Capo, un dilemma: il buon Capo deve essere come un “leader of ship” (conducente di nave, comandante) o è sufficiente la pratica di “leader of sheep” (conduttore di pecore)?

La differenza tra i due soggetti, ovviamente, è notevole.
In italiano il termine Capo, o Capa, se si tratta di una donna, non ha sempre un’accezione positiva. Anzi, è speso usato in modo dispregiativo o sarcastico.
Talvolta, infatti, si preferiscono le parole inglesi manager o team leader, oppure termini che indicano la qualifica, come direttoreresponsabile o coordinatore.

Torniamo, però al punto centrale.

Come si diventa un capo e come si può svolgere in modo efficace questo mestiere?

Sfatiamo un mito… Nessuno nasce capo.
Non ci sono doti innate, anche se esiste una certa predisposizione. Per svolgere il mestiere di capo in modo efficace occorre seguire un percorso di addestramento.

Essere un capo non vuole dire ricoprire un ruolo, bensì esercitare un mestiere.
Un ruolo nell’organizzazione è una casella dell’organigramma alla quale vengono attributi compiti, obiettivi, relazioni. Il tutto richiede, naturalmente, competenze, la maggior parte delle quali di tipo tecnico.

Va inoltre ricordato che un ruolo viene assegnato, si ricopre, si trasforma ed è a termine.
Poi ci sono i mestieri, tra i quali quello di Capo/a.
Saper fare un mestiere è il risultato non solo di conoscenze e della loro applicazione al ruolo, ma soprattutto del fare concreto.

Il mestiere non si ricopre, ma si possiede; non viene assegnato, ma si acquisisce, non appartiene all’organizzazione, ma è dell’individuo, non è a termine, perché le persone se lo portano dietro dovunque vanno e dura per tutta la vita!
Un mestiere non è il risultato di un contratto, ma richiede piuttosto un approccio: impegnopassionededizione.
Il mestiere ha molto a che fare con le botteghe d’arte: si impara soprattutto attraverso l’osservazione e l’esempio dei buoni maestri e si rinforza con l’allenamento e il supporto.
Può essere utile allora una piccola bussola del capo-leader per l’attività quotidiana.

 

I quattro punti cardinali sono espressi dai verbi: guidareispirareinfluenzare e gestire.

Guidare significa condurre le persone verso una direzione e un obiettivo, con azioni e attività, grazie alle risorse disponibili. Per guidare occorre avere una visione, frutto di osservazione, intuito, studio, ascolto, relazioni.

Per Gestire occorre fare ed… esserci.
Dirigere le molteplici attività quotidiane e allo stesso tempo far crescere le persone, risolvere i problemi, curare le relazioni, assegnare e delegare compiti, preparare relazioni, organizzare e condurre riunioni e così via.

Ispirare è una sorta di missione e richiede empatia ed esempio, per costruire rispetto e fiducia. È un compito fondamentale dei Capi e Cape per sostenere motivazione ed entusiasmo nelle persone.

Influenzare è un compito che i capi svolgono in varie direzioni: verso i propri collaboratori ma anche verso superiori, clienti e fornitori. Va inteso in senso positivo, come capacità di coinvolgere e convincere le persone verso un obiettivo o una decisione.

Essere un Capo è un impegno quotidiano, che si esercita in tutte le attività, dai grandi progetti strategici ai piccoli gesti.
A questo punto siamo pronti per trasformare la leadership in azioni concrete e metterla al servizio dell’impresa.
E per chiudere, una riflessione di Steve Jobs, visionario fondatore della Apple: “I grandi successi nel business non vengono mai da una sola persona, ma da un team di persone”.

Buon lavoro!

 

PS: al Mestiere di Capo è dedicato un percorso a cura di IdeaManagement. Per saperne di più:

MESTIERE CAPO

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