La filosofia, miniera d’oro per i manager di successo

“L’unica vera saggezza è sapere di non sapere nulla”, diceva Socrate, il grande filosofo greco vissuto circa 2.400 anni fa.

I pensatori di tutte le epoche possono aiutare i manager ad affrontare i rapidissimi cambiamenti della nostra era. Con argomenti, idee, riflessioni.
La frenetica vita quotidiana, infatti, lascia poco o nessuno spazio per pensare, attività alla base di qualunque azione o progetto.

Riscoprire la filosofia, attraverso la lettura (o rilettura) di autori classici o moderni, vuol dire aprire la mente. Abbattere le barriere. Eliminare i pregiudizi. Porsi dubbi e domande. Darsi obiettivi strategici. Disporsi verso l’ascolto e l’osservazione. Accogliere opinioni diverse. Comunicare in modo chiaro e diretto.

Ecco una piccola rassegna di spunti.

Domande. “Chi pensa di conoscere tutte le risposte, non si è posto tutte le domande”, ammoniva Confucio.
Uno dei limiti di molti manager è la mancanza di umiltà. La pretesa di sapere tutto e saper affrontare qualsiasi situazione. Quando la realtà ci pone invece di fronte a continue sfide nuove e inattese. Riscoprire l’umiltà in azienda può essere allora uno strumento formidabile. È un atteggiamento mentale che permette di comprendere persone e situazioni senza pregiudizi.

Gentilezza. “Sii gentile, perché ogni persona che incontri sta già combattendo una dura battaglia”, esortava Platone.
Parlare di “manager gentile” può sembrare un paradosso. O far pensare a dirigenti “molli”. In realtà non è così: alzi la mano chi non ha mai incontrato capi arroganti. È molto difficile (se non impossibile) lavorarci insieme. Gentilezza in azienda vuole dire sensibilità verso le persone. Rispetto per le diversità. Doti alla base di una interazione proficua fra superiori e collaboratori.

Ozio creativo. “Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne sprechiamo molto”, ammoniva Lucio Anneo Seneca.
Dedicare un po’ di tempo ogni giorno a pensare dà un contributo straordinario ai risultati di un team e dell’intera azienda. Eppure alcuni manager aggrediscono i propri collaboratori con espressioni del tipo: “sei qui per lavorare, non per pensare”. Come se il lavoro fosse una mera esecuzione di ordini e non richieda, sempre, una riflessione critica. Dedicare tempo a pensare, allora, risveglia energie, creatività e immaginazione.

Lentezza. “La pazienza è amara, ma dolce è il suo frutto”, predicava Jean-Jacques Rousseau.
Quanti manager sono agitati, impazienti, impulsivi. Imparare a rallentare e pazientare può essere una dote di grande ausilio nell’affrontare situazioni critiche.

Errori. “Tutte le persone commettono errori, ma un saggio si arrende quando capisce di avere sbagliato e ripara l’errore”, insegnava Sofocle.
Nella vita aziendale, invece, sembra che ogni errore sia una tragedia. Molti dipendenti vivono nel terrore di sbagliare e questo porta all’inerzia e alla mancanza di coraggio. Lo spirito giusto è accettare un certo margine di errore e cogliere anzi gli sbagli come occasioni di miglioramento.

Semplificare. “La vita è davvero semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata”, constatava Confucio.
Molti capi sono dei vari campioni nel complicare le cose e renderle difficili. Nei rapporti con le persone o nell’affrontare problemi e difficoltà.
Cercare di semplificare processi e attività, invece, aiuta a superare gli ostacoli. La sintesi permette di andare al cuore delle cose e trovare vie d’uscita.

Apprendimento continuo. “La mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere”, esortava Plutarco.
I migliori manager leggono e studiano tutti i giorni. E offrono al proprio staff la possibilità di imparare e aggiornarsi. Spronano le persone ad essere curiose e ad imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.

Compendio. Una utile lettura che consigliamo è il libro “Socrate in azienda”, di Luca Barni, (Il Sole 24 Ore, novembre 2023), un manager che abbiamo avuto il piacere di ospitare in un workshop online di IdeaManagement.

E per finire un “filosofo” dei nostri tempi, Steve Jobs: “Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno”.

Buon lavoro e buona lettura!

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